Il talento per le lingue non esiste
O meglio, esiste come concetto, ma non ti porta da nessuna parte
Mi piace pensare che il talento per le lingue esista. Sarebbe bello credere che alcuni di noi abbiano una sorta di superpotere innato che rende l'apprendimento di una lingua una passeggiata.
Il problema? Il talento, da solo, è perfettamente inutile. Avere talento per le lingue e non fare nulla è come possedere una moto bellissima e costosa e lasciarla in garage a prendere polvere. Ti fa sentire speciale, certo, ma alla fine non vai da nessuna parte.
La mia moto non è mai rimasta in garage
Ho iniziato a studiare l'inglese più di vent'anni fa e, negli ultimi dieci, tutto ciò che faccio è in inglese: lavoro, studio, letture, video, persino i miei momenti di relax. Ma non è stato per magia o per talento. È stato perché, ogni volta che avevo l'opportunità di usare l'inglese, l'ho fatto.
Anche quando facevo errori imbarazzanti. Anche quando i miei coetanei mi prendevano in giro. Anche quando sconosciuti su internet si sentivano in dovere di correggermi (con quella sottile vena di superiorità che tutti conosciamo e amiamo).
→ Anche quando, ad ottobre del 2024, mi hanno scritto che per un errore di grammatica fatto superficialmente e di fretta, non meritavo di portare il titolo di insegnante e avrei dovuto chiudere la mia scuola.
Ho sbagliato, sono stata corretta, mi sono vergognata e sono andata avanti.
A un certo punto, ho smesso di vergognarmi.
Ho iniziato a imparare più velocemente. → Ho capito che più parlavo, più miglioravo. Ed è così che sono diventata l'insegnante che sono oggi.
Il talento non basta, e io non ci faccio affidamento
Ora la mia missione è riconoscere il talento quando c'è, ma non farci affidamento. Non è il talento che rende una persona indipendente in una lingua. È l'uso costante, l'esposizione quotidiana, il coraggio di buttarsi anche quando si ha paura di sbagliare.
E questo è esattamente ciò che insegno ai miei studenti. Il mio obiettivo è portarli all'indipendenza linguistica, non attraverso la speranza di avere un dono innato, ma attraverso il riconoscimento dei loro punti di forza e il rafforzamento delle loro debolezze.
Tra i miei studenti ho potuto contare quelli “di talento”. Ma i loro risultati non sono stati né più né meno di quelli degli studenti non “di talento”.
Routine linguistiche rapide, costanti e indolori
Se aspetti di avere un'ora libera ogni giorno per "studiare l'inglese", probabilmente non lo farai mai. Ma se inserisci l'inglese in piccole abitudini quotidiane, diventa parte della tua vita in modo naturale. Ecco alcuni esempi di routine linguistiche semplici ma efficaci:
Esercizi passivi (per esposizione costante)
Ascoltare podcast o audiolibri mentre cammini o fai le pulizie
Seguire YouTuber o creator (non necessariamente madrelingua, ma che parlano inglese) su argomenti che ti interessano
Cambiare la lingua del telefono e dei social in inglese
Leggere anche solo un paragrafo al giorno di un libro in inglese
Esercizi attivi (per metterti in gioco)
Parlare da solo in inglese mentre fai qualcosa (descrivere ad alta voce cosa stai cucinando, per esempio)
Scrivere un mini diario in inglese ogni sera → io lo faccio ogni mattina, l’attività di journaling è ottima per vocabolario e salute mentale
Usare un'app di scambio linguistico per fare una chiacchierata di 5-10 minuti, ma anche includere un amico in un appuntamento regolare è un’idea
Tradurre mentalmente nella tua testa quello che senti o leggi in italiano → attenzione alle trappole della traduzione letterale parola per parole, ma io per esempio ho cominciato così da adolescente!
Piccole azioni, ripetute nel tempo, portano risultati enormi. Il mix perfetto tra esercizio passivo e attivo può fare miracoli con il tempo.
Non è talento, è costanza.
Risultati del non avere talento
La tocco piano: voglio mostrare quello che i miei studenti “non sono portato per le lingue”, “ho un blocco per l’inglese” “non ce la posso fare, sono qui per disperazione” sono riusciti a raggiungere grazie al percorso di coaching 1:1 Homemade English.
Terri, scienziata nell’ambito della ricerca sul cancro, gestisce un team che include tirocinanti internazionali e presenta poster ai congressi in lingua inglese → è perfetta? No, anzi, dice di sentire di dover lavorare ancora di più sul writing, e quindi si è creata da sola un’abitudine legata alla produzione e analisi di materiali già a sua disposizione
Marta, segretaria ad un’università internazionale nel nord Italia, deve lavorare con studenti (e famiglie) da tutto il mondo → sente sempre di “non fare abbastanza” ma grazie alla sua costanza ed esposizione continua i risultati stanno arrivando continuamente
Imma, chirurga, continua a non ritenere il suo inglese perfetto → s che non lo sarà mai, ma continua ad applicare quello che ha imparato con costanza e a cogliere ogni occasione per praticare, ampliando il proprio vocabolario e raggiungendo risultati come un tirocinio in Corea del Sud!
Il talento è sopravvalutato, la pratica no
Se hai talento per le lingue, fantastico! Ma non ti servirà a nulla se non lo usi. Se invece pensi di non averne, ottimo: significa che non hai scuse per non fare pratica. Perché il vero segreto per imparare l'inglese non è nascosto in qualche dote innata, ma nella tua disponibilità a sbagliare, a insistere e a trasformare l'inglese in una parte naturale della tua vita.
Questo 2025 mi ha portato una nuova ondata di studenti di tutti i tipi e sono felice di vedere in loro gli stessi approcci dei miei studenti degli ultimi tre anni → tra un anno sarò di nuovo ricca di casi studio!
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